Da San Bartolomeo al Bacino del Truzzo
Accesso: Chiavenna-->S.Giacomo
Filippo-->San Bernardo
Dislivello: 1000
Tempo: 6 ore
Partenza :: San Bernardo (1200 m)
Arrivo :: Bacino del Truzzo (2100 m)
Ogni volta che da lontano vedo la meta
delle nostre passeggiate mi stupisco di quanta strada si riesca a
percorrere a piedi in poche ore. La meta di questo martedì di
fine luglio è il bacino del Truzzo.
Percorriamo in auto la val
Chiavenna fino ad arrivare in valle Spluga. Diciotto tornanti ci
portano a San Bartolomeo, da cui si gode una superba vista delle Alpi
e della valle.
I paesini che incontriamo sono ben tenuti e somigliano
vagamente al Tirolo per i balconi fioriti di gerani rossi e per i
prati tagliati di fresco.
L'aria è leggera, si respira bene a
mille metri; c'è tanta visibilità e il cielo è
terso. L'ora è da rientro più che da partenza: è
quasi la una e mezza quando ci mettiamo in marcia per la strada che
ci porta alla chiesetta bianca del paese da cui parte il sentiero per
il bacino.
L'inizio è light: la stradina nel bosco è
ombreggiata e costeggia lo sterrato per circa un chilometro, poi
scende per circa duecento metri in una frazione del fondovalle. Qui
diventa una bella mulattiera, lastricata e ben tenuta.
Si vedono in
alto le condotte forzate che portano l'acqua del bacino e i piloni
dell'elettricità in costa segnano il dislivello di circa mille
metri che dobbiamo compiere per arrivare al laghetto. Ci mettiamo in
marcia per affrontare la salita: la pendenza è ottima, la
mulattiera si snoda nel bosco e passa attraverso piante di lamponi
maturi che sono un rosolio.
Poco più di un'ora e siamo fuori
dal bosco; ci fermiamo a vedere l'altro versante della valle, dove si
vede un alpeggio circondato da prati ben tenuti. Noi siamo in mezzo
alle rocce, il sole batte ora sulle nostre spalle e decidiamo di
fermarci a mangiare vicino ad una malga dove una signora ci offre
formaggio di capra.
Diego si gode la sua improvvisa libertà e
scorrazza sui pietroni felice. Riprendiamo e alle 16 siamo finalmente
sulla diga che forma il bacino.

Ma...sorpresa! Il lago è solo
una pozza, non c'è praticamente acqua, è tutto secco.
E' un bello spettacolo di rocce e sassi; decidiamo di costeggiare ciò
che resta del lago ma dopo mezz'ora facciamo retro- front data l'ora
tarda e il sentiero sconnesso. Ricomincia la discesa che pesa poco
dato il panorama mozzafiato sulle cime dell'Engadina e sull'Albinia. Anche oggi torniamo a casa soddisfatti pensando ai luoghi visitati.