Da Capri ai Faraglioni passando per l'Arco Naturale

Accesso: Capri-->Piazzetta
Dislivello: 100
Tempo: 1,5 ore

Partenza :: Piazzetta di Capri
Arrivo :: Piazzetta di Capri

 

4_super Lasciando la modaiola piazzetta e salendo per via Longano ha inizio uno degli itinerari più incantevoli dell'isola, con angoli suggestivi e viste panoramiche varie e originali. Le vie sono quelle tipicamente isolane, strette, contornate da alberi di Giuda dalla zazzera incredibilmente fucsia nei giorni di maggio, quando il colore risalta ancora di più per lo splendore dell'aria e per il contrasto con il cielo azzurro.
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Salendo i primi metri la visuale si fa ampia e arriva ad abbracciare le case sotto l'ospedale che appartengono alla Marina Piccola. Alla Croce merita una sosta visitare la chiesetta di San Michele arcangelo: ricordo soprattutto il giardino, Hortus conclusus d'altri tempi, ricco di aloe arancioni, e un muro impreziosito da un antico fico d'india , i cui rami si protendono verso l'alto. Si ridiscende e si prosegue attraversando proprietà con giardini fiabeschi: sarà anche perchè non circolano auto, ma il tempo sembra davvero non procedere in questo angolo dell'isola.

Si cammina sospesi in un'aura mediterranea di solarità, ricca di limoni e gelsomini profumati e si arriva sopra l'Arco Naturale, un gigantesco arco calcareo traforato: in mezzo si vede il mare, incredibilmente blu, a qualsiasi ora del giorno. Ci si ferma incantati a riconoscere il profilo della costiera amalfitana e le isolette de Li Galli, abitate un tempo da Nureyev. E poi la punta Campanella, che invoglia a una visita con i suoi prati a picco sul mare. E poi lo sguardo si perde fino al golfo di Salerno e, nelle giornate terse, ancora più a sud. Seguendo con il nostro itinerario si scende per una scalinata nascosta dalla macchia: arbusti e alberelli invadono la via fino alla Grotta di Matermania, una grotta in onore della grande madre Cibele, venerata dai romani perchè protettrice della fertilità.arconaturalefaraglioni10

E' la parte più buia della passeggiata ma anche affascinane per i rimandi a Tiberio e al tempo in cui l'isola era residenza imperiale.

Da lì si arriva fin sopra la dimora di Curzio Malaparte, un gigantesco martello rosso antico, in onore al comunismo, in uno dei luoghi più snob della terra: la casa dà infatti sui Faraglioni, la leggenda vuole che il camino e la doccia dello scrittore fossero di vetro per permettere la visione privilegiata di questi tre massi nati dal mare.
E' bello lì: la visione del golfo di Salerno è ancora più ampia, lo sguardo corre sui cespugli di euforbia e indugia sulla bella casa rossa e sui bianchi scogli. arconaturalefaraglioni13Li si può raggiungere e toccare quasi con una ripida discesa: ci si rende conto dal basso della loro maestosità e grandezza.

L'ultima parte del percorso è anch'essa ricca di suggestioni: si arriva proprio sotto la villa Vismara, ora hotel punta Tragara, progettata da Le Corbusier su uno dei belvederi più suggestivi dell'isola. Faraglioni

Qui la panoramica cambia di nuovo e si vede la Marina Piccola, un presepe marino con le sue case bianche, incastonate come pietre nel verde della baia. Poche centinaia di metri separano chi cammina dalla piazzetta: l'ultimo tratto è quello più apprezzato dalle signore, visto i negozi di super lusso di via Camerelle. Se ritorno al pensiero a questa passeggiata mi sembra incredibile quante reminescenze storiche, artistiche, culturali e naturalistiche siano racchiuse in una manciata di chilometri: camminare in mezzo a tutto questo non reca fatica, solo sogno.


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