Da Vercana a Graglio
Accesso: Colico-->Domaso-->Vercana
Dislivello: 800
Tempo: 6,5 ore
Partenza :: Vercana (400 m)
Arrivo :: Bocchetta di Graglio (1220 m)
E' una bellissima domenica d'autunno. Il clima è ideale per andare in montagna ci incamminiamo di buon mattino. Si parte da Vercana e un po' sulla strada asfaltata un po' per la vecchia mulattiera raggiungiamo la chiesa di Caino.
Il posto è splendido e la vista spazia su tutto il lago. Purtroppo la mulattiera d'ora in avanti prosegue in un fitto bosco di castagni.
Dopo 40 minuti di cammino la vecchia mulattiera raggiunge una cappelleta con un curioso affresco della Madona col cuore trafitto da dieci spade. Qui la strada termina e un ripido sentiero si inerpica fino ad Argino dove ad attenderci troviamo un bel branco di cavalli, un gregge di pecore e alcuni maiali che si rotolano nel fango.
Diego è subito attratto da questi ultimi (o dal fango?) e si precipita a raggiungerli nelle pozzanghere. Il nonno lo ferma appena in tempo. Prsto lasciamo Argino inseguiti dai cavalli che hanno addocchiato le nostre mele e saliamo fino a Tabiadello dove una fontana di acqua fresca ci permette di dissetarci. Da qui in avanti non c'è più il problema dell'acqua perchè il sentiero segue l'acquedotto di Vercana e le fontane si susseguono frequenti.
Per un bel sentiero raggiungiamo Pigheé che resta sempre uno dei posti più incantevoli dei monti lariani.
Al riparo dai venti del Nordf e con la vista su tutto il lago è davvero in una posizione invidiabile.
Attraversate le case di Pigheè passiamo sotto un enorme faggio prima di inoltrarci in un bosco di betulle prima e di faggi poi, che i colori autunnali rendono d'oro e di bronzo.
Sono passate circa 3 ore dalla partenza quando raggiungiamo la bocchetta di Graglio. Un enorme fontana e due comodi tavoli ne fanno il luogo ideale per fermarci a mangiare. Per non seguire la strada dell'andata scegliamo di ritornare seguendo il crinale.
Una leggera salita ci accompagna mentre attraversiamo di nuovo il bosco di faggi e quando sbuchiamo sui prati sopra Pigheè di nuovo la vista si apre su un panorama senza pari: Dal pizzo Badile a Bellagio, Dal Legnone al passo San Iorio e poi le Grigne, la foce dell'Adda e la Valtellina.
Tutto si apre davanti ai nostri occhi. Discendiamo rapidamente e per non rientrare nel bosco decidiamo di allungare il ritorno seguendo la strada carrozzabile che da Tabiadello porta a Domaso. Il tramonto sul lago ci ripaga della scelta.