Corsica - Gr 20 - Tappa 6: Hôtel de Verghio - Refuge de Manganu
Dislivello: + 650m -600m
Tempo: 7 ore
Partenza :: Castel di Vergio (1405 m)
Arrivo :: Refuge de Manganu (1601 m)
Il mattino, di buon'ora, scendiamo a fare provviste in paese. Un simpatico corso ci dà uno strappo e ci fa ascoltare una cassetta di musica locale, uno strano miscuglio di genovese, siciliano e francese: è musicale e sembra quasi una cantilena.
Ci spiega i tentativi di indipendenza dell'isola, falliti in seguito all'ultimo referendum che non ha promosso questa volontà; ci racconta anche che, a volte, gli isolani si vendicano mettendo bombe a chi deturpa la loro costa costruendo hotel e schiere di appartamenti per turisti. Infine ci offre una panoramica della fauna della zona: cinghiali e maiali qui sono i migliori amici degli uomini, soprattutto a tavola.
Il loquace corso ci lascia di fronte a una pasticceria dove facciamo un'abbondante colazione; poi facciamo scorta di viveri per altri quattro giorni e rifacciamo il percorso a ritroso, carichi come muli, finchè un'auto belga ci ricarica e ci risparmia la salita sull'asfalto quasi infuocato.
Arriviamo in un batter d'occhio al colle e cominciamo pazienti la salita nella canicola estiva. Io sono spossata e mi riposo all'ombra della zazzera di alberi veramenmte curiosi: la chioma, infatti, è completamente piegata da un lato per il forte vento che spira ad ogni ora: sembra che le foglie siano state phonate!
Naturalmente, quando passiamo noi, non spira un alito di vento, non c'è traccia nemmeno di brezza: solo afa. La salita è dura anche per le provviste appena accumulate, ma appena scolliniamo abbiamo di fronte il grande lac de nino, uno specchio incastonato tra cespugli verdi. Una bella bevuta da una fontana ci rincuora e cerchiamo l'ombra dei cespugli per fermarci a mangiare.
C'è poca gente e un luce accecante: percorriamo in lunghezza il bacino e proseguiamo per il sentiero fino ad arrivare alla bergerie dove c'è anche un centro ippico. Qui i turisti si fanno lunghe passeggiate a cavallo, fra rivoli d'acqua che fuoriescono dal lago. Non ci sono alberi ma i prati sono verdi: saliamo per una vallata che ci porta dritti al rifugio: zeppo di campeggiatori!
Trovare un posto non è semplice impresa, c'è da far la fila per doccia e cucina, ma fra una chiacchiera e l'altra il tempo passa e ci troviamo a far sera parlando di lavoro con una coppia di belga olandesi curiosi della situazione economica italiana. Quando scende il tramonto però il gruppo si disperde: il freddo e la stanchezza prendono il sopravvento.