Da Consiglio di Rumo al Rifugio Vincino
Accesso: Colico--> Consiglio di Rumo--> Brenzio
Dislivello: 600 m
Tempo: 9 ore
Partenza :: Brenzio (600 m)
Arrivo :: Rifugio Vincino (1160 m)
Bel giro ad anello nei boschi della valle del San Iorio e del Dosso. Si lascia l'auto poco sopra Consiglio di Rumo, appena fuori Brenzio, dove la strada inizia ad essere sconnessa e si procede a piedi fino al ponte sul Liro.
Qui si lascia la strada asfaltata e attraversato il ponte ci si inerpica per il bosco lungo la vecchia ma ormai disastrata mulattiera che sale velocemente fino all'alpeggio di Piazzolo. Qui ci si ricongiunge con la strada che però termina subito dopo per lasciare di nuovo posto a un bel sentiero.
Attraversati numerosi ruscelli si arriva all'alpe di Vincino dove una fontana e il fresco di due giganteschi ciliegi rendono il luogo ideale per il pranzo. Il piccolo Diego mangia poco, si è rimpinzato di lamponi e cigliege e si diverte a bacchettare un grosso scarabeo che prende il sole sulla fontana.
Ora il sentiero sale ripido per i prati, poi si inoltra nel bosco dove un curioso cartello indica il rifugio in direzione verticale... E'caduto l'albero e ora la freccia e girata in su ma il sentiero è effettivamente molto ripido . Il rifugio è chiuso ma in posizione incantevole tra il bosco di abeti e i prati degli alpeggi.
Dal rifugio si sale alla vasca dell'acqua dell'antincendio e si entra nel bosco dove, dopo poco, si incontra il sentiero alto che ci riporta verso l'alpe Piazzolo. Dopo un'ora di sentiero, a volte ripido e appena tracciato, a volte largo e pianeggiante usciamo dal bosco (con qualche fungo di quelli buoni) e ci sorprende vedere che il rifugio è a non più di 500 metri alle nostre spalle. Ora però si procede veloci e dopo aver perso quota rapidamente ci troviamo sul sentiero 4 (l'alta via dei monti larriani). La seguiamo per qualche ora riattraversando il Liro molto più a monte rispetto all'andata e atraversando innumerevoli alpeggi con belle fontane e case ben tenute.
Un po' meno ben tenuto è il sentiero a volte infestato dalle erbacce e dalle ortiche che mi regala un'infestazione di zecche sulle gambe. A quanto pare qui le zecche non portano infezioni per cui l'unica scocciatura è la pulizia con alcol e pinzetta di questi minuscoli e antipatici parassiti.
D'altro canto che qui l'alta via dei monti lariani non sia molto frequentata è intuibile dal fatto che proprio sul sentiero raccogliamo funghi e manciate di dolcissimi lamponi. Quando il sentiero sbuca sulla strada asfaltata la seguiamo fino al bivio con lo sterrato che ci permette di ritornare alla più bassa strada del mattino e, dopo poco, finalmente alla pandina blu.